DETERMINAZIONE DEL REDDITO IN CASO DI NUOVI APPORTI O PRELEVAMENTI
IL CALCOLO DEL REDDITO CON PROCEDIMENTO SINTETICO NELL'IPOTESI DI NUOVI APPORTI O PRELEVAMENTI
DETERMINAZIONE DEL REDDITO CON PROCEDIMENTO SINTETICO
La determinazione del reddito, sia esso totale che d'esercizio, con procedimento sintetico viene effettuata sottraendo, dal capitale netto finale, il capitale netto iniziale.
Questo modo di procedere presuppone, però, che nel corso del periodo al quale il reddito si riferisce (intera vita dell'impresa se trattasi di reddito totale o l'esercizio se trattasi di reddito d'esercizio) non vi siano stati:
- nuovi apporti;
oppure
- prelevamenti per cause estranee alla gestione;
da parte del proprietario o dei soci.
Vediamo, ora, cosa accade nel caso in cui nel corso del periodo esaminato vi siano stati nuovi apportio prelevamenti o entrambi.
NUOVI APPORTI NEL CORSO DEL PERIODO
Iniziamo con un esempio.
Ipotizziamo che all'inizio dell'esercizio il capitale netto ammonti a 100.000 euro e che al termine dell'esercizio il capitale netto ammonti a 170.000 euro. Supponiamo, inoltre, che nel corso dell'esercizio l'imprenditore abbia effettuato nuovi apporti per 30.000 euro.
La differenza tra il capitale netto finale e quello iniziale ammonta a 70.000 euro (170.000- 100.000). Tuttavia questo non è il reddito conseguito: infatti, 30.000 euro sono un nuovo apporto che ha innalzato il valore del capitale netto iniziale. Quindi, l'aumento che c'è stato nel capitale netto è dovuto per 30.000 euro al nuovo apporto e, solamente per la parte restante (50.000 euro= 70.000 - 30.000), al reddito conseguito.
Quindi, nel caso in cui nel corso del
periodo esaminato vi siano stati nuovi apporti da parte
dell'imprenditore individuale o dei soci, il reddito con
procedimento sintetico si determina nel modo seguente:
REDDITO = CAPITALE
NETTO FINALE - CAPITALE NETTO INIZIALE - NUOVI APPORTI
.
Nel nostro esempio
avremmo avuto:
capitale netto
finale 170.000 - capitale netto iniziale 100.000 - nuovi
apporti 30.000 = reddito 50.000
PRELEVAMENTI EFFETTUATI NEL CORSO DEL PERIODO
Vediamo ora cosa accade se, nel corso del periodo in esame l'imprenditore o i soci hanno effettuato dei prelevamenti per ragioni non legate alla gestione dell'impresa (quindi non un prelevamento per pagare un fornitore dell'impresa o la bolletta della luce relativa all'azienda, ma magari il prelevamento per pagare la bolletta dell'abitazione dell'imprenditore).
Questi prelevamenti sono assimilabili in tutto a dei prelevamenti di utili effettuati prima che questi siano stati determinati.
Esempio:
ipotizziamo che all'inizio dell'esercizio il capitale netto ammontia 100.000 euro e che al termine dell'esercizio il capitale netto ammonti a 170.000 euro. Supponiamo, inoltre, che nel corso dell'esercizio l'imprenditore abbia prelevato dalla cassa 3.000 euro per l'acquisto di uno scooter da regalare al figlio.
E' chiaro che il prelevamento effettuato dall'imprenditore non ha nulla a che vedere con la gestione dell'azienda.
La differenza tra il capitale netto finale e quello iniziale ammonta a 70.000 euro (170.000- 100.000). Tuttavia questo non è il reddito conseguito: infatti, se l'imprenditore non avesse prelevato i 3.000 euro nel corso dell'esercizio, il capitale netto finale sarebbe stato di 173.000 euro.
Quindi, nel caso in cui, nel corso del
periodo esaminato vi siano stati dei prelevamenti da parte
dell'imprenditore individuale o dei soci, il reddito con
procedimento sintetico si determina nel modo seguente:
REDDITO = CAPITALE
NETTO FINALE - CAPITALE NETTO INIZIALE + PRELEVAMENTI.
Nel nostro esempio
avremo:
capitale netto
finale 170.000 - capitale netto iniziale 100.000+
prelevamenti 3.000 = reddito 73.000
NUOVI APPORTI E PRELEVAMENTI
Se nel corso del periodo considerato,
vi sono stati sia nuovi
apporti da parte
dell'imprenditore o dei soci, che dei prelevamenti
estranei alla gestione, il
reddito si determina nel modo seguente:
REDDITO = CAPITALE NETTO FINALE - CAPITALE NETTO INIZIALE - NUOVI APPORTI
+ PRELEVAMENTI.